Il terzo appuntamento dal titolo:
"MIGRAZIONI. Numeri, situazioni, storie, volti per una lettura reale del fenomeno migratorio in entrata ed in uscita"
è previsto per il prossimo lunedi 15 aprile ore 21:15 presso la biblioteca de ICappuccini.
Ci accompagneranno nelle riflessioni:
Marcello Di Filippo docente di diritto internazionale presso il Dipartimento di Scienze Politiche (Unipi)
Francesco Paletti redattore dossier immigrazione idos (Caritas Pisa).
Durante la serata sono previsti inolter testimonianze dirette di persone migranti.
Alcune note sull'incontro.
La questione migratoria è diventata uno dei principali temi oggetto del dibattito nazionale, comunitario ed internazionale, specialmente quando uno straordinario afflusso di migranti ha attraversato i confini europei in seguito all’esplodere della crisi dei rifugiati. Il fenomeno migratorio è però ben più complesso di come viene rappresentato nel dibattito politico e mediatico, e la sua gestione necessita di un complesso mix di politiche per l’integrazione, per il controllo delle frontiere e per l’accoglienza dei richiedenti asilo. Solo le ultime due però sono capaci di bucare lo schermo. In un ciclo di incontri dedicati all’Unione Europea vale la pena di chiedersi se le politiche messe in campo a livello comunitario siano state all’altezza della sfida e rispettose dei valori di cui l’UE si fa portatrice. L’Agenda Europea sulle migrazioni, varata nel 2015 dalla Commissione Europea, si proponeva di ridurre gli incentivi alla migrazione irregolare, salvare vite umane, generare solidarietà tra paesi membri nella gestione dei richiedenti asilo. Gli atti con cui si è concretizzata, come la collaborazione con La Turchia per chiudere la rotta dei Balcani, il finanziamento dei paesi di provenienza e di transito per ridurre i flussi migratori, la proposta di ricollocare i richiedenti asilo tra i vari paesi, è stata accusata da una parte di ledere i diritti umani e dall’altra di esacerbare i conflitti tra i vari paesi. Questo incontro mette a fuoco le cose che l’UE ha fatto e quelle che ha omesso di fare, e stimola il confronto sulle responsabilità dei paesi membri e delle istituzioni comunitarie.